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Recensione libro/Collaborazione: “Gli Stratagemmi di Polieno. Introduzione, traduzione e note critiche” di Elisabetta Bianco

English version: HERE.

Buongiorno a tutti, grazie di essere su Alessandro III di Macedonia- la tua risorsa su Alessandro Magno!

State per leggere l’ultima recensione del 2019 e sarà del libro:

Gli Stratagemmi di Polieno Introduzione, traduzione e note critiche

di Elisabetta Bianco

edito da Edizioni dell’Orso

Pagine: 296

ISBN: 978-88-7694-309-9

Durante il regno dell’imperatore Marco Aurelio Antonino e del fratello adottivo Lucio Vero, Polieno, un avvocato greco trasferitosi a Roma, dedica ai due imperatori una raccolta di 900 stratagemmi, che possano fornire un modello utile di comportamento strategico e militare per la guerra partica scoppiata alla fine del 161 d.C. In otto libri che percorrono la storia non solo della Grecia, ma di tutto l’Occidente e l’Oriente conosciuto, dall’epoca mitologica fino all’inizio dell’impero romano, l’Autore raccoglie una serie di notizie e di materiale storico considerevole, trasmettendoci eventi altrimenti ignoti e fonti alternative oggi perdute. Degli Strategemata di Polieno viene qui offerta la prima traduzione italiana, corredata da note critiche, che aiutano il lettore a contestualizzare il personaggio e la situazione storica cui si fa riferimento, grazie anche ad una puntuale citazione delle fonti antiche parallele.

4 stelle.

Reading time: dal 23 al 26 Dicembre 2019.

Prima di tutto desidero ringraziare l’editore Edizioni dell’Orso per avermi permesso di comprare questo libro a prezzo scontato al fine di poterlo recensire qui.

Vi avevo già parlato brevemente di questo libro in Ulteriore acquisto libresco: “Gli Stratagemmi di Polieno” di Elisabetta Bianco perché quando volevo acquistarlo avevo visto che c’erano due edizioni, ma a lettura ultimata posso dire che questa edizione è ottima.

Chi fu Polieno? Non si sa molto di lui: sappiamo che fu un avvocato greco trasferitosi a Roma con origini macedoni che visse durante il regno dell’imperatore Marco Aurelio Antonino e del fratello Lucio Vero. Di lui ci rimangono solo questi Stratagemmi di guerra, opera considerevole che consiste in 900 aneddoti di eventi che molti altrimenti sarebbero rimasti a noi ignoti perché usò fonti alternative oggi perdute. L’ordine di questi stratagemmi è per etnie e in parte cronologico e con essi Polieno voleva dare un modello di imitazione, come un esempio di successi militari conquistati con l’intelligenza. Polieno trovò la sua massima fama in epoca bizantina.

L’autrice Elisabetta Bianco ci fornisce un’edizione che, sebbene priva del testo originale a fronte, è ricca di note critiche ed è anche la prima traduzione italiana moderna. Polieno spesso parla di personaggi sconosciuti e spesso compatta due personaggi sotto lo stesso nome: è nel caso di Antigono nel IV libro: l’autrice ci spiega che gli stratagemmi riportati da Polieno sono relativi ad Antigono I Monoftalmo e al nipote Antigono II Gonata: senza le note critiche la maggior parte dei lettori non riuscirebbe a fare una distinzione così.

Ecco le etnie trattate a cui sono dedicati i vari libri:

  1. dopo esordio mitologico parla dei personaggi greci del V-IV sec. a.C.;
  2. Spartani e Tebani del IV sec.;
  3. strateghi ateniesi del IV sec;
  4. Macedoni;
  5. Occidente;
  6. è il più disordinato e lacunoso: tratta di Tessali e Achei;
  7. Barbari;
  8. personaggi romani e alle donne.

Dall’opera di Polieno Elisabetta Bianco delinea le doti necessarie del comandante di successo grazie ad alcuni topoi che non sono espressamente citati ma che ricorrono spesso e che quindi sono importanti:

Il comandante di successo doveva essere astuto e saper aspettare l’occasione opportuna, senza aver paura di sembrare vile a ritardare lo sconto. Era attento agli aspetti economici, sapeva amministrare il denaro e procurarselo quando gli mancava; conosceva il rischio di affrontare dei nemici disperati e preferiva lasciar loro una via di fuga; non era superstizioso, ma sapeva sfruttare vantaggiosamente la superstizione dei suoi uomini; era sempre previdente e non si doveva esporre di persona. Era molto attento ai suoi soldati e alla disciplina: era severo, ma sapeva incoraggiarlo dando l’esempio e perdonandoli all’occorrenza.

Da queste caratteristiche che secondo Polieno erano proprie del comandante di successo, molte sono riconducibili anche ad Alessandro Magno ma non tutte. Gli Stratagemmi su Alessandro sono contenuti nel IV libro (che va da pagina 113 a 150) è dedicato ai macedoni e ne troviamo 22 su Filippo e 32 appunto su Alessandro. Altri comandanti ne hanno di più, ad esempio Ificrate ne ha ben 63, ma quello che secondo me contraddistingue Alessandro da tutti gli altri comandanti è che gli altri vinsero delle battaglie ricorrendo sì ad astuzia ed intelletto, ma anche con inganni e trabocchetti. Alessandro, invece, brilla per scaltrezza ed ingegno. Inoltre di Alessandro Polieno ci fornisce anche esempi di magnanimità (nello Stratagemma di Timoclea) e non ci sono riferimenti a delle sue sconfitte o a dei tranelli che ha subito, mentre invece è riportato del padre Filippo. Gli Stratagemmi di Alessandro sono chiaramente in ordine non cronologico perché salta dalla campagna in India alle battaglie contro i Traci e Tebe. Le pagine propriamente dedicate ad Alessandro sono quelle da 118 a 128 e secondo me queste da sole valgono l’acquisto del libro.

Una nota negativa che mette in luce Polieno è che anche nell’Italia del IV secolo a.C. c’era la moda di far sparire i soldi pubblici. 😦 Nel complesso è stata una bella lettura, interessante e spiritosa perché alcuni stratagemmi sono veramente curiosi. Non so com’è l’altra edizione degli Stratagemmi di Polieno ma questa è davvero ottima e la consiglio a tutti!

Ringrazio ancora una volta l’editore per avermi permesso di acquistare questo libro a prezzo scontato! Trovate gli aforismi: QUI.

3 pensieri su “Recensione libro/Collaborazione: “Gli Stratagemmi di Polieno. Introduzione, traduzione e note critiche” di Elisabetta Bianco”

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